Don Michele Bassanetti è diventato il primo e unico cittadino onorario di Paullo. Da domenica 28 ottobre, quando è stato applaudito da una folla di ex-giovani (ormai quaranta-cinquantenni) che lo hanno conosciuto e amato dal 1966 al 1975. All'epoca don Michele era il prete dell’oratorio.
Settantanove anni, esile e ricurvo, ha ricevuto con commozione il riconoscimento, che intende premiare la dedizione, l’entusiasmo e la passione educativa di questo piccolo grande uomo che ha segnato in modo indelebile la memoria di tanti paullesi. Un uomo infaticabile, sempre pieno di iniziative e idee innovative, che fece costruire la piscina in oratorio, che organizzava pesche di beneficenza monumentali e che faceva saltare gli allenamenti a chi non andava a messa. Un personaggio tutto particolare, che nonostante i modi un po’ ruvidi e il rigore morale, attirava folle di ragazzi che vivevano praticamente in oratorio tutto il giorno. E in tempi difficili, il ‘68 e gli anni Settanta, tempi di contestazione e di violenza. Anni di piombo gravidi di angoscia e timore. Eppure Don Michele è riuscito, nella piccola realtà che gli era stata affidata, a dare un senso diverso all’esistenza di tante persone, in un ambiente sereno e famigliare dove i ragazzi potevano giocare, entrare in contatto con la natura (chi non ricorda l’orto, le gallìne e i nidi degli uccellini?) e imparare a credere in qualcosa di bello e autentico. Te lo sei meritato, Don Michele, di diventare uno di noi, per l’impegno e l’amore che hai profuso in questa comunità gratuitamente. E per aver cresciuto uomini e donne che ancora ti guardano come un esempio importante da onorare e seguire.
Settantanove anni, esile e ricurvo, ha ricevuto con commozione il riconoscimento, che intende premiare la dedizione, l’entusiasmo e la passione educativa di questo piccolo grande uomo che ha segnato in modo indelebile la memoria di tanti paullesi. Un uomo infaticabile, sempre pieno di iniziative e idee innovative, che fece costruire la piscina in oratorio, che organizzava pesche di beneficenza monumentali e che faceva saltare gli allenamenti a chi non andava a messa. Un personaggio tutto particolare, che nonostante i modi un po’ ruvidi e il rigore morale, attirava folle di ragazzi che vivevano praticamente in oratorio tutto il giorno. E in tempi difficili, il ‘68 e gli anni Settanta, tempi di contestazione e di violenza. Anni di piombo gravidi di angoscia e timore. Eppure Don Michele è riuscito, nella piccola realtà che gli era stata affidata, a dare un senso diverso all’esistenza di tante persone, in un ambiente sereno e famigliare dove i ragazzi potevano giocare, entrare in contatto con la natura (chi non ricorda l’orto, le gallìne e i nidi degli uccellini?) e imparare a credere in qualcosa di bello e autentico. Te lo sei meritato, Don Michele, di diventare uno di noi, per l’impegno e l’amore che hai profuso in questa comunità gratuitamente. E per aver cresciuto uomini e donne che ancora ti guardano come un esempio importante da onorare e seguire.
L'immagine è tratta da
«Il Cittadino»
«Il Cittadino»
1 commento:
@fortechiaro
.. prendila come una provocazione, magari fine a se stessa, di un ex paullese rompiscatole...
Ai miei bei tempi facevo sondaggi per la doxa a paullo e mi capitava, su mandato, di citofonare a perfetti sconosciuti scoprendo poi che erano giornalisti specializzati, docenti universitari, professionisti competenti che ahimè dormivano solamente da noi, ma vivevano e operavano altrove... come a dire... Paullo è un paese strano.. inconsapevole di sè, eppure ricco di stimoli che non ti aspettersti.. Il problema è appunto "bucare la buccia", scovare gli stimoli, trovare le persone...
Ora, tornando alla provocazione, ti pare che, con tutto il rispetto per Don Michele Bassanetti, questo tuo post esprima in qualche maniera qualcosa di Paullo?
Intendiamoci.. il post è per stile e contenuti perfettamente in linea con i canoni celebrativi filocattolici - autoreferenziali alla Cittadino per intenderci.. per cui è formalmente ineccepibile.
Ma non ti pare che, dovendo tu scrivere un post, che richiede un certo impegno, e una certa selezione dei contenuti onde trovare il più importante e rappresentativo, proprio su Bassanetti lo devi scrivere?
Ma lo vogliamo inseguire questo presente?
Un tuo lettore
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