Venerdì 1 febbraio, la parrocchia di Paullo e il C. g. s. Sprint, nell’ambito delle iniziative culturali, organizza un incontro sull’uso dei media (internet, telefonino…) in famiglia da parte dei bambini e degli adolescenti. Nell’auditorium di via Mazzini 31 alle ore 21 relatore sarà il professor Piercesare Rivoltella, ordinario di Tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento presso l'università Cattolica di Milano, direttore del Cremit (Centro di ricerca sull’educazione ai media, all’informazione e alla tecnologia).
Il paesaggio tecnologico e sociale che stiamo vivendo è caratterizzato da una vera e propria rivoluzione, sia per quanto riguarda le forme e i linguaggi della tecnologia, sia per quanto riguarda, di conseguenza, le pratiche di consumo dei soggetti. Tale rivoluzione, segnata da un processo generale di convergenza al digitale (cioè di ridefinizione dello specifico dei diversi media a partire dal comune riferimento al linguaggio digitale), può essere utilmente sintetizzata parlando di una “fine” dei mass media e contemporaneamente, dell’avvento dei personal media. La differenza non si limita, chiaramente, alla sostituzione di media - quelli tradizionali, come i quotidiani a stampa o la televisione - improntati a una comunicazione dall’alto, unidirezionale, uno-a-molti, con media – quelli “nuovi”, come il cellulare, un blog o l’i-pod - in cui invece la comunicazione è dal basso, polidirezionale, molti-a-molti. Per coglierla in profondità occorre fare riferimento ad almeno tre livelli di analisi: tecnologico, di consumo e cognitivo.
Il paesaggio tecnologico e sociale che stiamo vivendo è caratterizzato da una vera e propria rivoluzione, sia per quanto riguarda le forme e i linguaggi della tecnologia, sia per quanto riguarda, di conseguenza, le pratiche di consumo dei soggetti. Tale rivoluzione, segnata da un processo generale di convergenza al digitale (cioè di ridefinizione dello specifico dei diversi media a partire dal comune riferimento al linguaggio digitale), può essere utilmente sintetizzata parlando di una “fine” dei mass media e contemporaneamente, dell’avvento dei personal media. La differenza non si limita, chiaramente, alla sostituzione di media - quelli tradizionali, come i quotidiani a stampa o la televisione - improntati a una comunicazione dall’alto, unidirezionale, uno-a-molti, con media – quelli “nuovi”, come il cellulare, un blog o l’i-pod - in cui invece la comunicazione è dal basso, polidirezionale, molti-a-molti. Per coglierla in profondità occorre fare riferimento ad almeno tre livelli di analisi: tecnologico, di consumo e cognitivo.
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