venerdì 15 febbraio 2008

I SORRISI CHE TI PORTI DENTRO

Ce n’é qualcuno che non sta mai fermo e zitto, di solito tra i più minuti: è proprio vero che i più piccoli sono sempre i più tremendi. E’ un continuo ridere, fare su e giù dalla seggiolina, e “mi scappa la pipì”, e “guardami il compito, guarda se ho fatto giusto”, oppure “che ore sono, quanto manca?”, o ancora “ti prego, ti scongiuro aiutami se no non riesco a finire l’esercizio”.
Quando ne hai una decina, o poco meno, di ragazzini intorno agli 11-13 anni, e devi far fare loro i compiti (dalla matematica all’italiano, passando per l’inglese e tutto il resto), non è per niente facile. Uno è stanco e vuole giocare, l’altro è stufo e il riassunto non gli viene, l’altro ancora non trova la parola sul dizionario, e quell’altra ha delle lacune… e ti chiamano tutti insieme. Però lavorare con loro è una gran bella soddisfazione. Infonde un senso alla giornata. E’ divertente già osservarli mentre, lesti, varcano la porta dello scalone dell’oratorio, all’inizio del pomeriggio (ore 14.45): e tira su la cartella, e aiuta l’amica a portare lo zaino fino al primo piano, e dai una spintarella sul sederino al compagno che ti precede, e ridi e scherza, e corri su e saluta tutti.
I giovinetti che frequentano il doposcuola all’oratorio Pier Giorgio Frassati, dal martedì al venerdì, hanno sempre un sorriso da regalare. Sarà il clima famigliare che si è instaurato in questi mesi di cammino insieme, saranno le battute e le risate con gli operatori e i volontari, saranno i cibi della mensa (non sempre gustosissimi, ahinoi, ma prendiamola con allegria) che alcuni di loro consumano sotto l’amorevole ma determinata supervisione di Vincenza, ma questi “disperati” il pomeriggio sono quasi sempre sereni (a parte quando le espressioni di matematica e i problemi di geometria provocano qualche inspiegabile mal di pancia).
Sono ripartiti in cinque gruppi, ognuno composto appunto da otto, dieci ragazzi. Per ogni classe è presente un operatore, ma preziosissimo è anche l’apporto fornito dai volontari che seguono individualmente alcuni di questi studenti delle scuole medie inferiori.
Cosa ricorderanno di questa bella esperienza? Ci piace pensare che rimarrà loro l’idea che il momento dello studio non sia solo noia e fatica, ma anche entusiasmo e voglia di superare un passo per volta le proprie difficoltà, e soprattutto che l’affetto che li lega agli educatori non venga mai meno.
Operatori e volontari del doposcuola

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