sabato 14 luglio 2007

COLTIVIAMO L'EDUCAZIONE E IL BUON SENSO

Se non suonasse a offesa dei Paesi levantini, che hanno una cultura diversa dalla nostra, direi che Paullo quanto a sporcizia degli ambienti pubblici (vie, marciapiedi - che fanno venire il voltastomaco per le deiezioni dei cani - e piazze; i parchi un po' meno perché ci sono i volontari a tenerli puliti!), cioè quanto a maleducazione dei cittadini fa parte di un Paese... levantino, anzi è un paese levantino. Per intenderci, non europeo, neanche del sud-Europa. L'Amministrazione comunale fa molto per tenerlo pulito, ma non può fronteggiare l'inciviltà incallita dei cittadini. Potrebbe indubbiamente fare qualcosa per la repressione del fenomeno, cioè per far imparare l'educazione e la socialità con opportune ammende, che sono l'unico argomento che certa gente capisce. Ma, a parte altre ragioni di cui sospetto e che per ora tengo per me, dal Palazzo dicono che non hanno forze e mezzi sufficienti. Io mi permetto di dire che ciò che manca è, soprattutto, volontà e strategia. Si tratta di distribuzione e rotazione delle risorse, dopo aver individuato gli obiettivi, e non prima di tutto di trovare denari per far fare gli straordinari (chiaramente, molto ambiti e in grado di attivare le energie sopite). Esistono anche i turni nel mondo del lavoro.
Ultimamente durante un funerale, una frotta di parenti, disseminava il percorso verso il cimitero di fiori di tutte le dimensioni, compreso il filo di ferro attorcigliato al gambo, ma i due vigili presenti si sono ben guardati dall'intervenire.
L'inquinamento acustico, specie in questa stagione, non è da meno. Ma come fai a beccare i bulli che impazzano con motorini e moto dallo scappamento irregolare, attorno alla mezzanotte, se non sei lì presente in qualche modo? Come fai, se dopo l'orario d'ufficio non c'è più nessuno in grado di vigilare e la cittadinanza è lasciata completamente in balia dei teppisti sino a giorno seguente inoltrato?

martedì 10 luglio 2007

QUANDO IL ROCK ISPIRA SENTIMENTI POSITIVI

Un gruppo di bravi e volenterosi giovani ha portato a Paullo la musica rock, ed è stata una riuscita iniziativa. Per il secondo anno consecutivo si è svolta infatti (al campo sportivo comunale e non più all’oratorio Pier Giorgio Frassati come nel 2006) la manifestazione benefica Orarock, organizzata dall’associazione di volontariato giovanile Oink fans club in collaborazione con l’oratorio stesso di Paullo e con il patrocinio della Pastorale giovanile della diocesi di Lodi. A sostenere la manifestazione, che lo scorso fine settimana ha offerto tutta l’eterogeneità della musica rock, sono stati anche il comune e la polisportiva di Paullo, oltre al quotidiano «Il Cittadino».
Venerdì sera molto attesa era l’apertura, con un tributo a Luciano Ligabue del gruppo Primaclasse insieme a Max Cottafavi, che ha richiamato un buon numero di appassionati entusiasti. Cottafavi, chitarrista di Ligabue dal 1989, era un po’ il nome di punta in cartellone. A questo primo appuntamento di cover n’è seguito un altro, dai toni musicali un po’ più aggressivi: l’esibizione, sabato sera, dell’hard rock band Mr. Pig di Reggio Emilia. Qui molti amanti del genere, anche gente proveniente da fuori, si sono scatenati divertiti sulle cover degli anni 80 e sui brani della formazione. Già, perché i quattro impavidi e abilissimi musicisti emiliani sono amici dei ragazzi dell’Oink fans club, la compagnia di loro sostenitori che ha sede in Castiraga Vidardo, dove inizialmente si teneva l’Orarock (la prima edizione risale al 2003).
L’impegno dell’associazione è sempre animato da genuino spirito oratoriano: si adopera perché la passione per la musica diventi anche un momento di forte e sana aggregazione. E proprio questo si è visto in quel di Paullo, dove hanno collaborato alla riuscita delle tre serate gratuite di concerti live anche diversi ragazzi del posto. In tutto 25-30 volontari si sono così rimboccati le maniche, chi a predisporre palco, luci eccetera, mantenendo sempre sotto controllo la situazione, chi affaccendandosi al servizio ristoro o nella sottoscrizione a premi; inoltre la giuria che ha decretato i vincitori del concorso musicale per gruppi emergenti organizzato dall’Ufficio pastorale giovanile della diocesi (ai quali vanno 600 euro in buoni per l’acquisto di strumentazioni musicali), domenica sera, era anch’essa composta da giovani intenditori e musicisti.
Nella finale paullese, dopo sette serate eliminatorie negli oratori cui hanno partecipato 21 gruppi del territorio, hanno suonato i lodigiani Mako (che si dedicano al progressive rock e sono i vincitori della sezione “cover”), gli energici LifeStream di Rivolta d’Adda, l’hard rock band Revolver di Lodi Vecchio (che l’ha spuntata nella categoria “original”) e i Marasma General di Melegnano, con il genere musicale Patchanka, ricco di commistioni.
Questa serata conclusiva seguiva la Santa Messa rock celebrata, alle 19, da don Angelo Manfredi, direttore dell’Ufficio pastorale giovanile. È stata insomma una tre giorni di festa vivace e pulita, in cui lo spirito rock è servito questa volta a lanciare positivi messaggi di amicizia e solidarietà, testimoniati anche dall’impegno degli organizzatori a devolvere in beneficenza il ricavato degli incassi, in particolare all’associazione Duchenne parent project, che finanzia la ricerca contro una grave forma di distrofia muscolare detta appunto “morbo di Duchenne”.

lunedì 2 luglio 2007

SORRISI BIELORUSSI

Qualche attento paullese si sarà già accorto che per il nostro paese si stanno aggirando faccine furbe con zazzere bionde un po’ diverse da quelle dei nostri bambini. Al Centro estivo e all’oratorio sono già volti conosciuti: sono i bambini bielorussi che ogni anno trascorrono un periodo di circa un mese e mezzo nelle famiglie. Dal 1999 l’associazione Onlus di Paullo “Insieme aiutiamoli a crescere” organizza soggiorni di salute per bambini dai 7 ai 12 anni.
Al confine con la Bielorussia si trova la tristemente famosa Chernobyl (Ucraina), teatro vent’anni fa di una delle più grandi sciagure nucleari della storia: pare che l'incidente abbia rilasciato una quantità di radiazioni pari a 100 volte quelle rilasciate in occasione della bomba caduta su Hiroshima. Le conseguenze del disastro continuano tutt’ora a provocare severi danni alla salute delle popolazioni colpite. Oltre all’alta percentuale di malattie come leucemie e tumori alla tiroide, si registrano nella popolazione infantile salute cagionevole e facile affaticamento psicologico oltre all’abbassamento delle difese immunitarie. Negli abitanti della zona colpita, inoltre, è diminuita la qualità di vita e molti si sono ritrovati disoccupati o in condizione di povertà; tra gli sfollati sono più alti il numero di suicidi e di alcolizzati.
L’esperienza di accoglienza, in sé molto ricca di solidarietà e umanità, è piuttosto impegnativa, soprattutto per “i nuovi”: per i bambini più piccoli, perché non è facile lasciare la famiglia e la terra d’origine e partire per un altro paese dove trascorreranno sei settimane in una casa di perfetti sconosciuti; per la famiglia ospitante, perché non ci si capisce, perché non si mangiano gli stessi alimenti e i ritmi quotidiani sono completamente scombussolati. L’impatto con questi ragazzi spesso spauriti e malinconici che arrivano con la valigia vuota e gli occhi umidi non è proprio consolante.
Saremo in grado di offrire l’affetto, la pazienza e le attenzioni dei quali hanno bisogno?
Domanda più che lecita. Ma tutto questo sforzo è ampiamente ricompensato dalla ventata di novità che entra nella casa, rimettendo tutti un po’ in discussione, riabituandoci ad essere un po’ più comprensivi e disponibili ad incontrare l’altro e a volergli bene. Certo, non mancano le incomprensioni e magari dei rimproveri per qualche atteggiamento non proprio corretto (in fondo, sono bambini). Il loro soggiorno può diventare anche un’esperienza affettiva ed educativa importante: spesso vivono in famiglie disgregate, affidati a parenti, o più semplicemente in contesti di disinteresse e semi-abbandono. Alcune famiglie paullesi continuano da diversi anni l’esperienza con i ragazzi e l’attesa della vacanza è davvero sospirata sia in Italia sia in Bielorussia.
Il sorriso di questi bambini, che giocano e si entusiasmano per ogni piccola cosa, ci testimonia che per la solidarietà non esistono confini.

domenica 1 luglio 2007

BUON COMPLEANNO, ENRICO

Ai primi di luglio avresti compiuto 31 anni. Ti ricordiamo così, con alcune parole tratte da una canzone indimenticabile. Buon compleanno, Enrico.
S'avvicina lentamente
con incedere elegante
ha l'aspetto trasognato
malinconico ed assente
chi mai sarà
quell'uomo in frac.
Sbadiglia una finestra
sul fiume silenzioso
e nella luce bianca galleggiando se ne va
un cilindro, un fiore e un frac.
Galleggiando dolcemente
lasciandosi cullare
se ne scende lentamente
sotto i ponti verso il mare
verso il mare se va
chi mai sarà
chi mai sarà quell’uomo in frac.
A dieu, a dieu, a dieu, a dieu, addio al mondo intero
ai ricordi del passato
ad un sogno mai sognato
ad un attimo d'amore
che mai più ritornerà.

Da "Vecchio frac" di Domenico Modugno