lunedì 2 luglio 2007

SORRISI BIELORUSSI

Qualche attento paullese si sarà già accorto che per il nostro paese si stanno aggirando faccine furbe con zazzere bionde un po’ diverse da quelle dei nostri bambini. Al Centro estivo e all’oratorio sono già volti conosciuti: sono i bambini bielorussi che ogni anno trascorrono un periodo di circa un mese e mezzo nelle famiglie. Dal 1999 l’associazione Onlus di Paullo “Insieme aiutiamoli a crescere” organizza soggiorni di salute per bambini dai 7 ai 12 anni.
Al confine con la Bielorussia si trova la tristemente famosa Chernobyl (Ucraina), teatro vent’anni fa di una delle più grandi sciagure nucleari della storia: pare che l'incidente abbia rilasciato una quantità di radiazioni pari a 100 volte quelle rilasciate in occasione della bomba caduta su Hiroshima. Le conseguenze del disastro continuano tutt’ora a provocare severi danni alla salute delle popolazioni colpite. Oltre all’alta percentuale di malattie come leucemie e tumori alla tiroide, si registrano nella popolazione infantile salute cagionevole e facile affaticamento psicologico oltre all’abbassamento delle difese immunitarie. Negli abitanti della zona colpita, inoltre, è diminuita la qualità di vita e molti si sono ritrovati disoccupati o in condizione di povertà; tra gli sfollati sono più alti il numero di suicidi e di alcolizzati.
L’esperienza di accoglienza, in sé molto ricca di solidarietà e umanità, è piuttosto impegnativa, soprattutto per “i nuovi”: per i bambini più piccoli, perché non è facile lasciare la famiglia e la terra d’origine e partire per un altro paese dove trascorreranno sei settimane in una casa di perfetti sconosciuti; per la famiglia ospitante, perché non ci si capisce, perché non si mangiano gli stessi alimenti e i ritmi quotidiani sono completamente scombussolati. L’impatto con questi ragazzi spesso spauriti e malinconici che arrivano con la valigia vuota e gli occhi umidi non è proprio consolante.
Saremo in grado di offrire l’affetto, la pazienza e le attenzioni dei quali hanno bisogno?
Domanda più che lecita. Ma tutto questo sforzo è ampiamente ricompensato dalla ventata di novità che entra nella casa, rimettendo tutti un po’ in discussione, riabituandoci ad essere un po’ più comprensivi e disponibili ad incontrare l’altro e a volergli bene. Certo, non mancano le incomprensioni e magari dei rimproveri per qualche atteggiamento non proprio corretto (in fondo, sono bambini). Il loro soggiorno può diventare anche un’esperienza affettiva ed educativa importante: spesso vivono in famiglie disgregate, affidati a parenti, o più semplicemente in contesti di disinteresse e semi-abbandono. Alcune famiglie paullesi continuano da diversi anni l’esperienza con i ragazzi e l’attesa della vacanza è davvero sospirata sia in Italia sia in Bielorussia.
Il sorriso di questi bambini, che giocano e si entusiasmano per ogni piccola cosa, ci testimonia che per la solidarietà non esistono confini.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Io lavoro come animatore al Centro Estivo comunale ed è ormai il quarto anno che ho la fortuna di avere a che fare con questi bambini provenienti dall'est. Vedere i loro sorrisi dà davvero una grande soddisfazione. Complimenti a chi ogni anno organizza questi soggiorni!