
Ostinazione e buona volontà l’hanno portato a mettere in piedi un sodalizio che dal 1997 lavora per la zona di missione di padre Borlini, assai depressa: i fondi raccolti in questi dieci anni sono serviti per costruire in alcuni villaggi complessi scolastici, un acquedotto e di recente un pozzo artesiano a Karungu. A quest’ultima impresa, da perfezionare nell’imminente, hanno contribuito il Cap (Consorzio acqua potabile della provincia di Milano) e i comuni di Paullo, Colturano, Cervignano d’Adda, Merlino e Tribiano, oltre a numerosi benefattori privati. Mariani, classe 1938, impresario edile, ha sempre partecipato direttamente ai lavori con altri associati. Attualmente “Paullo for Kenya” conta 228 soci e riesce a portare avanti una sessantina di adozioni a distanza.
L’anno scorso il simpatico paullese è stato addirittura nominato Cavaliere al merito della Repubblica italiana. Onorificenza meritatissima, giacché di volontariato ne ha svolto parecchio: dalle sue oltre centoquaranta donazioni di sangue agli spettacoli organizzati per la parrocchia, con un Mariani macchiettista imitatore cantante, animato dal medesimo slancio vitale che lo ha portato a fondare lo Sci club e il Gruppo podisti paullesi, di cui è ancora presidente.
A casa di Mariani c’è un’atmosfera di cordialità, di bonomia e di entusiasmo: sotto gli occhi attenti della sua vice, Antonella Damini, l’infaticabile presidente racconta il sud-ovest del Kenya tra foto, ricordi, nuovi progetti e qualche bicchiere di buon vino (che è vietato rifiutare!). Con poche parole ma con tanto vero sentimento, ci rappresenta il ritratto di una parte del mondo che soffre povertà, miseria e malattie (il distretto di Karungu è messo in ginocchio dall’Aids, che ha causato molte morti e molti orfani, spesso malati anch’essi). Ma ciononostante, trova ancora la forza di sperare e sognare grazie ai contributi, anche piccoli ma pur sempre preziosi, di una miriade di persone dal cuore grande.
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